Territorio, popolazione e storia
LUMEZZANE in Val Gobbia, è una ridente cittadina della Valtrompia che
dista da Brescia, capoluogo di provincia, circa 20 km.
L'etimologia del nome Lumezzane forse deriva da Lume sano,
in relazione all'esposizione al sole dei centri abitati; forse ancora
da Mettianae, cioè terra della famiglia dei Mettii;
oppure da Lemedane che, dal latino Limitare, significherebbe
presidio romano posto al confine del territorio.
Fino all'avvento dei Romani non si hanno notizie certe rispetto particolari
insediamenti umani, ma i recenti studi portano a supporre che quando
i tecnici romani iniziarono l'opera di costruzione dell'acquedotto trovarono
senza dubbio stanziamenti di gente di antica stirpe retica.
A nord della
frazione di Pieve, infatti, è conservato il toponimo "Castello" che
non si riferisce nella tradizione locale ad un "castrum" romano ma ad
un castelliere preistorico.
Tre sono le testimonianze certe della presenza romana a Lumezzane:
le lapidi della frazione di Pieve, la moneta imperiale rinvenuta a Piatucco
e, infine, l'acquedotto Lumezzane - Brescia.
Nel IV
secolo d.C. hanno inizio le disastrose invasioni dei Visigoti
e degli Unni; caduto l'impero romano nel 476 i triumplini
e con essi i Lumezzanesi passano sotto il dominio degli Ostrogoti
a cui successero i Longobardi ed a questi i Franchi.
Alterne vicende caratterizzano la vita della comunità nei secoli; nel
1406 Lumezzane passa ai Malatesta che assegnano l'abitato
alla Quadra di Mompiano facendo in modo che il paese graviti così su
Brescia mantenendosi indipendente dalla Val Trompia.
Nel Medioevo i vari nuclei abitativi di Lumezzane, organizzati nella
Comunità, de Limezanis, appartennero al vescovo e al Comune di
Brescia.
Nel 1426 Lumezzane fu data in feudo dal doge
Francesco Foscari a Pietro Avogadro. Nel 1681 il ramo principale della
famiglia Avogadro si estinse e
Lumezzane passò sotto la diretta giurisdizione di Venezia.
Nel
1861 il discendente di un ramo cadetto della famiglia Avogadro acquistò
il feudo per 32.000 ducati.
Gli Avogadro rimasero signori della valle
sino al 1797.
Il territorio era diviso in tre comuni, S.Apollonio, San
Sebastiano e Pieve di San Giovanni, ma nel 1928 i tre comuni vennero
riuniti a formarne uno solo, con sede a San Sebastiano.
Il terreno su cui Lumezzane sorge appartiene al periodo Triassico,
Retico e Liassico, in altri termini a 2 milioni e mezzo di
anni fa.
Uno fra i principali coefficienti della fortuna industriale di Lumezzane
è stata l'acqua che ha permesso di alimentare le officine locali. Il
principale corso d'acqua è il torrente Gobbia che ha
corrente propria e continua con un regime costante che ha reso possibile
il sorgere, lungo le sue sponde, di numerose officine che sfruttavano
l'energia idraulica, l'unica disponibile in origine.
Lumezzane è una città industriale,
con numerose industrie siderurgiche e metalmeccaniche, affiancate da
laboratori artigianali.