I luoghi e le tradizioni
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settembre
ALTARE DI SAN LUCA
Opera della fine del XVIII secolo. Primo altare a sinistra della navata.
Altare: di semplice fattura, in marmo chiaro bordato da delicate profilature in oro. Due mensole a tutta altezza modanate ad orecchio, agli spigoli del paliotto, definiscono un’ampia cripta vetrata, contenente la statuina di Gesù Bambino in una cesta, diversi ex-voto ed alcune cartegloria.
Pala: tela del XVII secolo, di autore ignoto, rappresentante San Luca tra Sant' Apollonia (riconoscibile dalle tenaglie con il dente che stringe nella mano destra) e San Lucia (riconoscibile dal piattino con gli occhi che regge con la mano destra). Le sante, con il loro gesto, mostrano entrambe San Luca che, con la penna in mano riceve l’ispirazione divina. Quattro cherubini volteggiano al di sopra del Santo reggendo un oggetto tetramorfo, sormontato da una croce patriarcale a doppia T. Altri quattro angioletti assistono all’evento.
La soasa è di legno inciso e dipinto con colorazioni avorio ed oro. Il manufatto, pur ricco, è privo del dinamismo presente nelle altre soase. Chiara è la commistione tra l’elemento decorativo barocco ed il “fare” neoclassico che prevale, e che decisamente si ravvisa sia nell’impianto generale, sia nelle decorazioni inserite nel fregio e nelle cornici laterali.
ALTARE DI SAN BARTOLOMEO
Opera del XVII secolo. Secondo altare a sinistra della navata.
Altare: Sottogrado, mensa, paliotto e predella sono in marmo. Grado
in legno dipinto a finto marmo. Tabernacolo in legno finemente scolpito.
Sono presenti marmi di diverso colore (bianco, nero, rossiccio e ocra),
gradevolmente accostati ed alternati nei comparti laterali del paliotto
(cornici, finte lesene e modanature ad orecchio), mentre la zona centrale
presenta un intarsio con ricercato motivo a foglie di acanto e fiori
bianchi su spirali che si diramano simmetricamente, i cui colori predominanti
sono il bianco, il verde e molte sfumature di rosso. Sulla predella
si legge una scritta in latino: HOC ALTARE MARMI MAGISTRA SENECI MARIA
DOMINICI POSUIT MCMXXII.
Pala: la tela è un’opera collocabile tra il XVI ed il XVII
secolo, siglata B.P.R., che rappresenta il martirio di San Bartolomeo.
Lo spazio è diviso in due comparti; in basso il Santo mentre
viene torturato da alcuni uomini (ricordiamo che gli venne tolta tutta
la pelle del corpo) e in alto due angioletti che scendono dal cielo,
portando una corona, alla presenza dei santi Giovanni Battista (riconoscibilissimo
dall'abbigliamento) e Rocco (riconoscibile dalla piaga sulla coscia).
La soasa, in legno dipinto avorio ed ore, è fittamente ornata
da foglie di acanto, volute, cartocci, festoni di fiori, angioletti
e testine d’angeli; un insieme di elementi che si intrecciano,
giocando in modo sapiente e raffinato. La cimasa è ulteriormente
arricchita da una colomba (simbolo dello Spirito Santo) circondata da
raggi d’oro, e da una corona terminale composta da sette fiori
dorati.
Sara Atzori, Laura Cominotti, Antonietta D’Annunzio, Sara Ghisolfi,
Federica Moretti